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Il posto di chi arriva: il progetto

PREMESSA

 

"Il posto di chi arriva" è un progetto di ricerca nato da un gruppo di lavoro costituito all'interno del Laboratorio di Storia delle Migrazioni (Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali, Università di Modena e Reggio Emilia) di cui fanno parte storici, sociologi e giovani ricercatori neolaureati.

Il progetto gode del finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e di quattro Comuni (Modena, Fiorano Modenese, Maranello, Sassuolo), nonché del patrocinio di Confindustria Ceramica che metterà a disposizione la propria documentazione.

Il progetto è coordinato dai professori Lorenzo Bertucelli e Claudio Baraldi dell'Università di Modena e Reggio Emilia.

 

SCOPI DEL PROGETTO

 

Il progetto promuove una ricerca interdisciplinare sui cittadini immigrati nel territorio modenese.

Il periodo preso in considerazione comprende i primi arrivi dalle regioni del Mezzogiorno (metà anni ‘60), il manifestarsi delle migrazioni non comunitarie (metà anni ’80), la ripresa generalizzata di una mobilità migratoria alle soglie del nuovo millennio.

I luoghi su cui si concentra la ricerca sono il distretto di Sassuolo e Modena, in particolare sui “luoghi dell’abitare” e del lavoro.

La ricerca intende raccogliere e organizzare i dati sull'immigrazione a Modena e ricostruire le percezioni e le rappresentazioni della società di accoglienza rispetto alle due diverse fasi immigratorie.

Obiettivo specifico della ricerca è la comparazione sul lungo periodo dei processi di inclusione dei migranti nell'ambito della sfera pubblica.

Si tratta di comprendere quali siano le forme di "visibilità" assunte dai migranti e i meccanismi sociali che le hanno generate; come la partecipazione attraverso diversi canali (politici, istituzionali, sindacali, legati al mondo del lavoro, alla scuola, a reti associative etc) rappresenti un veicolo di integrazione; se per gli immigrati meridionali e/o stranieri si rintraccino percorsi di integrazione diversi o sovrapposti rispetto alle dinamiche di inclusione degli altri migranti.

Inoltre, quanto la partecipazione contribuisca alla formazione di un senso di appartenenza più ampio e di profili identitari capaci di rimescolare le carte di partenza; in che misura l'interazione tra migranti e società di "accoglienza" produca modificazioni reciproche in termini di cultura della partecipazione pubblica.

A tale proposito verranno effettuate una serie di interviste a immigrati meridionali e stranieri, in particolare a persone che hanno scelto di impegnarsi nel mondo dell'associazionismo sociale, culturale e religioso, nel mondo sindacale e politico.

Indagare da una prospettiva storica il tema immigratorio colmerebbe una lacuna scientifica e, inoltre, potrebbe produrre elementi di conoscenza utili per i decisori pubblici e le amministrazioni locali.

 

LA STRUTTURA DEL PROGETTO

 

La prima parte del progetto è imperniata sulla ricerca quantitativa dei dati relativi all'immigrazione dal sud negli anni '60 del '900 e alle origini dell'immigrazione non comunitaria (anni '80).

Una seconda parte è dedicata alla ricostruzione delle percezioni e delle rappresentazioni che la società locale ha prodotto rispetto ai due fenomeni.

La terza parte si occupa della raccolta delle fonti orali: 30 interviste ad immigrati - meridionali e non comunitari - che hanno attraversato lo spazio pubblico e il mondo dell'associazionismo.

Infine, la quarta parte è dedicata ai lavori di restituzione: report scritto, video delle interviste ed elaborazione delle unità didattiche per la scuola.

ELEMENTI DI INNOVAZIONE DEL PROGETTO

 

Il progetto presenta elementi innovativi sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista della divulgazione dei risultati attesi.

La ricerca infatti presenta un carattere esplicitamente interdisciplinare e aperto al contributo di operatori, amministratori e persone impegnate nel mondo dell'associazionismo di varia natura. 

Inoltre il progetto è stato concepito all'interno di una sinergia costruttiva tra mondo accademico, istituzioni ed enti locali, mondo associativo ed economico. Di conseguenza anche gli obiettivi di restituzione della ricerca non si limitano ai risultati scientifici ma comprendono azioni diverse - dalla didattica alla divulgazione pubblica - con l'utilizzo di linguaggi e strumenti in grado di raggiungere il pubblico più largo possibile.

 

Il progetto intende utilizzare tutti i canali di comunicazione a disposizione del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali e di Unimore per quanto riguarda il versante più propriamente scientifico; per raggiungere un pubblico più vasto la ricerca si avvarrà degli strumenti di comunicazione dei comuni cofinanziatori del progetto, di Confindustria Ceramica (siti, social network, periodici di informazione istituzionale) e inoltre della rete di comunicazione delle associazioni di cui fanno parte le persone intervistate.